Passione salmastra

Un racconto originale di Mariarosaria Senatore

Questa estate brucia, l’aria è afosa e la temperatura supera i 35° con troppa facilità ed indifferenza. Di notte lascia il balcone della camera da letto aperto, aspettando quel leggero venticello che asciuga il sudore e favorisce il riposo. Dalla sua camera, poi, riesce a vedere il mare e quando il silenzio avvolge la notte, può ascoltarne il suono, il ritmo delle onde che la culla. Ha scelto quest’appartamento proprio per il balcone sul mare e la sensazione di libertà che ha provato quando ha visto, per la prima volta, dove avrebbe trascorso i tre mesi estivi.
È una notte calma, serena, che sembra anche più fresca. Si avventura sul balcone, tra le mani un bicchiere di tè freddo. Le dicono di non bere il tè di sera, perché la teina non fa riposare bene, ma per lei non è così: il tè la rilassa. Le piace sedersi a terra, sul balcone, la schiena poggiata al muro, le gambe distese davanti a sé. Lontano, sente il sommesso vociare delle comitive estive, giovani spensierati che si godono la bella stagione, magari dopo aver superato l’esame di maturità e con l’unica preoccupazione di divertirsi. In fondo, l’estate è anche questo: sole, mare, vacanze, relax, divertimento e storie d’amore.

***

Maddalena non può fare a meno di immaginare il viso di Alessandro. Finora non ha voluto pensarci, ha volutamente ignorato quell’attrazione ogni volta che incrocia i suoi occhi azzurri e la fitta di gelosia quando le ragazze gli girano intorno, mettendosi in mostra con quei bikini così poco coprenti. Quando finisce di lavorare, lei rimane sotto l’ombrellone e aspetta il tramonto, per fare il bagno quando il sole dà un po’ di tregua. Alessandro, che assiste i bagnanti, è impegnato con il suo lavoro tutto il giorno, come lei, ma si ferma spesso a salutarla e a scambiare quattro chiacchiere. Quei momenti sono diventati sempre più frequenti, un rituale tra di loro, un quotidiano scambio di sguardi e sorrisi, la voglia di immaginare come sarebbe sfiorarsi, toccarsi.
Immediatamente, allontana quei pensieri, con il timore di non poter tornare indietro, di cadere in un’attrazione pericolosa. Tra loro non c’è stato niente, eppure c’è stato tanto. Si percepisce una carica elettrica, quando sono vicini, una sorta di magnetismo che li attrae e li respinge, come a dover bilanciare ogni volta due cariche opposte che, inevitabilmente, sono in qualche modo legate.
La vita, da un po’ di tempo, l’ha messa a dura prova: quante volte ha avuto il desiderio di scappare via, lontano, senza una meta, per non dover sentire più quelle voci nella testa che le ripetevano le stesse cose. Si sentiva inadeguata e Riccardo, il suo ex ragazzo, era il maggiore responsabile del suo sentirsi in quel modo. Al pensiero del potere che ancora gli stava dando, facendosi influenzare dalle sue parole e dal suo comportamento, Maddalena si sentiva impazzire, ma non riusciva a lasciarsi alle spalle tutto quello che era successo. Aveva trentacinque anni, una relazione stabile da dieci ma, a pensarci bene, non tanto stabile come lei credeva, dato che aveva trovato il suo compagno a letto con la sua migliore amica, un giorno che era rientrata prima dal lavoro. Sì, un vero cliché, che però era capitato proprio a lei. Nel momento di maggiore bisogno, Maddalena si era ritrovata da sola, abbandonata dal suo compagno e da quella che era stata la sua amica fin dall’infanzia: tutto distrutto nel giro di cinque minuti.
In quel periodo insegnava presso una scuola privata e, terminato l’anno scolastico, aveva lasciato l’incarico, con l’intenzione di cercare un lavoro in un’altra città e fuggire via di lì. Non era stato semplice come aveva sperato e l’unica cosa che era riuscita a trovare, per il momento, era stato un impiego presso un’associazione culturale, per tre mesi, presso uno stabilimento balneare. Così, aveva fatto le valigie, dopo mesi passati a piangere e ad incolparsi ingiustamente per come erano andate le cose, ed era partita, senza sapere cosa avrebbe fatto dopo, con l’unico scopo di ritrovare un po’ di leggerezza.
Ritorna con la mente al presente, a quei giorni che sta cercando di vivere lasciandosi andare. Chiude gli occhi, immaginando due iridi azzurre. Cosa vede Alessandro quando lo sorprende ad osservarla? E se, invece, si stesse sbagliando e la sua fosse semplicemente gentilezza? Magari quei segnali li vede solo lei, sta immaginando ciò che, in fondo, vorrebbe che fosse, ma che ancora non riesce ad ammettere pienamente con se stessa, per istinto di protezione e ferite non ancora rimarginate. Ormai non può tornare indietro e, probabilmente, è proprio così che deve andare. In fondo, Maddalena ha sempre creduto nei segni, capaci di formare una chiara immagine, anche se non nell’immediato. Decide di interrompere lì quei pensieri, consapevole di essere capace di trascorrere intere giornate nel tentativo di dargli un senso.
«Devo solo cercare di godermi questo momento», dice ad alta voce, tra sé e sé, come a voler sottolineare quel concetto che proprio non vuole entrarle nella mente.
È consapevole della differenza di età tra lei e Alessandro e delle difficoltà che ciò potrebbe comportare. Ci vuole tanta forza di volontà e la capacità di ascoltare solo se stessi, lasciando andare il giudizio degli altri.
Da quando si sono conosciuti, all’inizio dell’estate, la loro sintonia è aumentata sempre di più e, con essa, la voglia di condividere momenti che, all’apparenza, possono sembrare insignificanti, ma che entrambi riporteranno alla mente ogni volta che ripenseranno a quell’estate.
Ripensa ad uno scambio di battute di qualche giorno prima. Maddalena era in pausa, appoggiata con la schiena alla recinzione che separa il lido dalla spiaggia libera, in un punto dove non c’era nessuno, in quel momento. Aveva lo sguardo fisso sui riflessi che i raggi del sole creavano sull’acqua.
«In alcuni momenti mi sembra impossibile che io sia qui da poco più di un mese.» Alessandro si era avvicinato a lei, senza far rumore, a piedi nudi sulla sabbia.
«Che vuoi dire?» chiese Maddalena, anche se aveva ben capito cosa il ragazzo intendesse, visto che anche per lei era così.
«Mi sembra di essere sempre stato qui. Pensare che tra meno di due mesi dovrò lasciare tutto questo mi disorienta.» Alessandro si girò a guardare Maddalena e, quando i loro sguardi si incrociarono, ebbe la sensazione che stava parlando anche di lei, di loro due.
«Forse bisogna semplicemente immergersi nel presente e viverlo fino in fondo», disse lei. «A volte non importa sapere esattamente cosa accadrà dopo.» Lo stava dicendo anche a se stessa.
«Sì, forse vivere semplicemente il presente è proprio quello che devo fare in questo momento.» Dicendo questo, Alessandro fece un passo verso di lei, sfiorandole la mano con la sua, gli sguardi ancora allacciati. Poi, Maddalena ebbe la sensazione che lui stesse per baciarla, ma il momento fu interrotto da qualcuno che lo chiamava: era Alfonso, il proprietario dello stabilimento balneare.
«Scusa, devo andare», disse il ragazzo allontanandosi, mentre Maddalena restava lì, chiedendosi se avesse immaginato tutto oppure se Alessandro l’avrebbe baciata davvero, se non fossero stati interrotti.
Da qualche giorno, però, lui è diverso, sfuggente: sta cercando di evitarla e lei ha capito perché. Gli altri del gruppo hanno iniziato a dargli consigli non richiesti, dettati sì dall’affetto che provano nei suoi confronti, ma anche parlando per luoghi comuni e secondo regole sociali che non devono necessariamente essere condivise. Maddalena è certa che Alfonso, il datore di lavoro di Alessandro, lo abbia messo in guardia, cercando di allontanarli “per il suo bene”. Lo capisce da come la guarda quando sono insieme, quei suoi sguardi di muta diffidenza, di velato rimprovero. In quei giorni in cui Alessandro si sta allontanando, Alfonso appare soddisfatto, perché i suoi tentativi stanno andando a segno.
Maddalena percepisce il tormento di Alessandro, la sua voglia di lasciarsi andare da un lato e la sua paura dall’altro. A volte lo vede smarrito, preso da quell’attrazione che ha travolto entrambi e di cui inizia ad essere sempre più consapevole. Lei ha più esperienza, diversi anni più di lui, e questo la aiuta a gestire meglio i cambi di umore di Alessandro, tipici della sua età.
Se ne sono accorti loro due e se ne stanno accorgendo tutti gli altri ed è per questo che hanno iniziato a dire ad Alessandro di fare attenzione, che questa storia può essere un problema. Ora si trovano in una sorta di bolla fuori dal tempo, una parentesi estiva in cui possono permettersi di liberarsi da pensieri e preoccupazioni, di lasciare le domande senza risposta, rifugiandosi in quello spazio sospeso in riva al mare. Tre mesi, tre mesi di lavoro estivo lontani da casa, tre mesi di condivisioni ed esperienze, che li sta portando nel luogo senza ritorno della conoscenza e del non volersi più lasciare. Un’attrazione ancora tacita, ma prepotente, che si insinua sotto pelle quando sono così vicini da poter sentire l’odore reciproco, che sa di sale e sabbia.
«Che fai stasera?» gli chiede Maddalena qualche giorno dopo, sapendo che gli altri si stanno organizzando per uscire. Lei rimarrà all’alloggio e ha una gran voglia che Alessandro decida di restare lì, con lei, ma teme che lui non prenderà l’iniziativa, dopo i discorsi che i ragazzi, e soprattutto Alfonso, gli hanno fatto.
«Non lo so…», dice Alessandro, guardandola negli occhi, con l’evidente speranza che Maddalena aggiunga qualcosa. Un invito, forse?
«Gli altri stanno andando fuori, tu non vai con loro?» chiese lei.
«Tu vieni?»
«No, io resto qui, stasera. Voglio godermi il silenzio e la tranquillità di una serata sulla spiaggia vuota, senza il vociare di persone in sottofondo.»
Alessandro volge lo sguardo all’orizzonte, prima di allacciare di nuovo lo sguardo in quello di Maddalena. «Resto con te, se ti fa piacere.» Lei sorride e nei suoi occhi c’è il suo assenso.
Il sole sta di nuovo tramontando. Maddalena raggiunge la riva, prosegue, l’acqua fresca che, progressivamente, la avvolge. Si immerge e poi si tuffa, bagnando i capelli. Nello stesso momento, Alessandro toglie la maglietta e si tuffa, dopo il turno di lavoro. La spiaggia si sta gradualmente svuotando, si sente dalle grida dei bambini che si allontanano, mentre si avviano all’uscita. Maddalena e Alessandro riemergono dall’acqua nello stesso momento, il viso l’uno di fronte all’altro, gli sguardi allacciati.
«Non trovi anche tu che, a quest’ora, l’atmosfera sia bellissima?» dice Maddalena.
«Tu sei bellissima», risponde Alessandro, mentre si avvicina per baciarla. Un bacio lungo, che sa di freschezza estiva e voglia di realizzare ciò che entrambi immaginano da un po’. Le mani si cercano sott’acqua, i corpi si avvicinano, sfidando la pressione, pelle contro pelle. Le labbra ancora unite, le lingue che si allacciano e danno sfogo a ciò che non hanno il coraggio di dire ad alta voce.
Le ultime persone escono dal lido, la spiaggia è sempre più avvolta dal buio della sera. La passione tra Maddalena e Alessandro diventa densa e li avvolge entrambi. Maddalena è divisa in due: da un lato vuole cedere, abbandonarsi a quel desiderio che le toglie il fiato; dall’altro sa che è la parentesi di un istante, un attimo fuori dal tempo che, probabilmente, finirà con l’arrivo di settembre. Ma che male c’è, ogni tanto, nel lasciarsi andare? Cosa c’è di sbagliato nel desiderare un po’ di leggerezza?
Alessandro la sta portando fuori dall’acqua, la mano stretta alla sua, lasciando impronte sulla sabbia umida e gocce che schizzano intorno a loro. Maddalena posa lo sguardo sulle gocce che indugiano tra i suoi ricci bagnati e si sente di nuovo una ragazzina, come quando, a diciotto anni, non aveva timori e preoccupazioni. L’estate, poi, è anche questo: una parentesi sospesa di esperienze e notti che diventano giorno ascoltando le onde del mare e i rumori della città a ritmo di musica.
Alessandro raggiunge una parte in cui la spiaggia e il mare si incrociano formando un anfratto coperto alla vista; con quel suo sorriso sbarazzino e gli occhi blu come il mare al largo, si stende sulla sabbia e trascina Maddalena su di sé, mentre già la bacia con passione, tra gocce e salsedine. Nonostante la voglia di fare l’amore con lui, Maddalena non riesce ancora a lasciarsi andare, la sua parte razionale vuole trascinarla via di lì: non è mai stata brava a restare nel presente, complicando sempre tutto con mille domande e un incessante pensare.
“Basta”, impone a se stessa, “per una volta, una soltanto, voglio solo lasciarmi andare. Ho bisogno di quest’attimo di leggerezza, senza sapere cosa accadrà, né cosa farò tra qualche settimana. Voglio essere qui, adesso.” Con rinnovata passione, stringe a sé quel ragazzo giovane e impaziente, sentendosi una ragazzina alla sua prima cotta estiva, ma con l’esperienza della donna che Alessandro trova così eccitante.
Sente la sua urgenza contro di sé e, continuando a baciarlo, lo fa mettere seduto, con le spalle poggiate ad uno scoglio che, dalla spiaggia, va a tuffarsi in mare. Si mette su di lui e si stupisce della sua audacia, che contiene la volontà di lasciare andare le delusioni e i tradimenti che l’hanno avvilita.
Con un unico movimento, Alessandro sfila il pezzo superiore del suo costume, scoprendole i seni, mentre già affonda il viso tra di essi, come Maddalena aveva immaginato nelle sue fantasie. Anche lei, assecondando la sua urgenza, muove le mani sul suo addome, ancora bagnato di acqua salata, scendendo giù fino a sfilare il suo costume, lasciandolo nudo. Il mare, con le sue onde ritmiche, accompagna i loro movimenti e favorisce l’uniformarsi dei respiri, mentre si immergono in quella passione invano trattenuta nelle settimane precedenti.
“Perché, poi, voler resistere a questo scambio di piacere? Si chiede Maddalena, mentre affonda le mani in quei riccioli ribelli che sanno di sole e di mare.
Sente Alessandro pronto a sfilarle ciò che resta del suo costume da bagno, ma lo anticipa, con un sorriso malizioso sopra il viso, il tempo di scorgere l’intenso desiderio di Alessandro nello sguardo che corre sul suo corpo, per poi riallacciarsi a lui, questa volta in ogni parte. Quello che accadrà domani non importa: ciò che conta è l’emozione del presente.

***

Ancora sul balcone, volge lo sguardo verso il mare, tra le mani il libro che sta leggendo e che le sta facendo trascorrere ore spensierate, immersa nella storia che continua nella sua testa anche quando lo chiude. La storia d’amore tra Alessandro e Maddalena sta accompagnando le sue giornate e, in fondo, sta alimentando il suo desiderio di vivere una passione come quella, che aiuti anche lei a superare il suo tormento, pronta ad afferrare quella leggerezza tanto ambita che, spera, possa diventare l’emblema della sua estate.
Sorride, beve un altro sorso di tè, sente la musica che proviene dai locali sulla strada, dove ognuno cerca di lasciare le sue preoccupazioni nella parentesi di una calda estate. Mette il segnalibro tra le pagine e chiude il libro, accarezzando la copertina, mentre il titolo in rilevo brilla alla luce della luna: Passione salmastra.


L’autrice

Mariarosaria senatore passione salmastra

Mariarosaria Senatore è nata e vive a Salerno, vicino al mare. Dopo la laurea in Lettere, si dedica a progetti personali, tra cui poesie, racconti, romanzi, e collabora con varie riviste, scrivendo articoli di cultura. Si occupa di scrittura emotiva, con attenzione all’espressione di sé e del proprio vissuto emozionale, e gestisce La bibliotegatta, uno spazio in cui immergersi nella tranquillità, tra libri, penne, quaderni, amici pelosi e tazze di tè.

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