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Fra favole e storie di donne forti, quattro chiacchiere con Mariarosaria Senatore (La Bibliotegatta)

Se utilizzati bene, i social network possono essere un ottimo strumento per mettere in contatto persone che altrimenti non si sarebbero conosciute, ma che condividono interessi e passioni. Come è accaduto per me e Mariarosaria Senatore, in arte “La Bibliotegatta“.

Mariarosaria è una mamma scrittrice, che sul proprio blog parla di letteratura, condivide recensioni di libri e consigli di scrittura creativa. Ma è anche autrice di diverse opere letterarie – dalle raccolte di racconti ai romanzi alle storie per bambini.

Quando hai scoperto la tua passione per la scrittura? Quali sono state le tue prime esperienze nella carriera di scrittrice?

La scrittura è la mia grande passione, mi accompagna da quando ero piccola. Ho sempre scritto un diario ed è una pratica a cui mi dedico regolarmente. Scrivere è, per me, fonte ed espressione di emozioni e mi aiuta a mettere in ordine pensieri ed eventi.

Ho iniziato a scrivere il mio primo libro, “Il fantasma delle tenebre”, su un quaderno, quando ero alle scuole medie. In quel periodo mi piaceva leggere la collana “Piccoli Brividi”, di R. L. Stine, così iniziai un racconto ispirato a quelle storie, diventato poi, qualche anno fa, un libro di narrativa per ragazzi.

Ho partecipato spesso, nel corso degli anni, a concorsi letterari, soprattutto con delle poesie. Diversi miei scritti sono stati premiati e pubblicati in antologie e quelle sono state le mie prime esperienze di pubblicazione. Ho collaborato, successivamente, con alcune redazioni di periodici, sia cartacei che digitali, scrivendo soprattutto articoli culturali.

Qualche anno fa, poi, ho deciso di autopubblicare alcuni miei scritti – tra cui un romanzo di narrativa, un romanzo breve e alcuni racconti per bambini. Questa esperienza, dopo alcune proposte di case editrici che non mi convincevano del tutto, è stata molto gratificante, perché ho avuto la libertà di creare i libri così come volevo, occupandomi anche dell’impaginazione e della copertina.

Come riesci a conciliare la scrittura con il tuo ruolo di mamma?

La scrittura fa parte della mia vita, della mia quotidianità. Mi piace molto una citazione di William Somerset Maugham che dice:

Uno scrittore non scrive soltanto quando è a tavolino, scrive tutto il giorno, quando pensa, quando legge, quando fa esperienza. Immagazzina ogni sensazione, ogni persona che incontra. Scrive quando fa colazione. Scrive quando fa l’amore.

Questo per dire che quando la scrittura fa parte di sé, diventa uno stile di vita. Ho due bambini, a cui cerco di insegnare la bellezza e l’importanza della scrittura e della lettura. Mi dedico a queste pratiche ogni volta che riesco, durante la giornata, ad esempio la mattina presto o la sera tardi, portando avanti i miei progetti con passione e dedizione.

Trovi più facile scrivere per adulti o per bambini? Quali sono le sfide per l’uno e l’altro pubblico?

Scrivere storie per bambini e per adulti richiede, come si può immaginare, stili diversi di scrittura e un diverso lavoro sul testo. Innanzitutto, cambia l’approccio, più che gli argomenti trattati. Si può parlare dello stesso argomento a bambini e adulti, ma in modo diverso. La cosa fondamentale è avere ben chiaro cosa si vuole esprimere, entrare nella storia, sentirla, viverla e questo sia per i libri destinati ad un pubblico più giovane sia per quelli che verranno letti dagli adulti.

La sfida è proprio quella di trasmettere emozioni e questo dovrebbe essere l’obiettivo principale di un libro. Per quanto riguarda i libri per bambini, ho ritenuto importante, nel corso degli anni, far illustrare i miei racconti, perché i disegni, alternati al testo scritto, aiutano i più piccoli a mantenere la concentrazione e l’attenzione sulla storia.

Puoi raccontarci del tuo ultimo progetto, il libro illustrato “La fata della neve”?

“La fata della neve” è un racconto che ho scritto qualche anno fa, ambientato nel Regno delle Fate, in mezzo alla natura. Volevo creare una storia che avesse come protagonisti le fate, gli animali e la natura, così è nata la storia di Cristal, ispirata anche da un cartone animato che guardavo spesso da bambina e tratto da un libro di Diana Young: “FernGully – Le avventure di Zak e Crysta”.

Ho pubblicato il mio racconto, poi, in formato cartaceo e digitale, inizialmente senza disegni. Avevo, però, il desiderio di farlo illustrare e ho potuto realizzare questo progetto grazie ad una talentuosa illustratrice salernitana, Serena De Santis. Serena ha letto il mio racconto e ha realizzato delle illustrazioni bellissime dei miei personaggi e delle mie ambientazioni. Tutti i disegni che ha creato sono fantastici, ma il mio preferito in assoluto è quello di Fogliolina, la fata dell’autunno.

mariarosaria senatore

“La fata della neve” è un racconto incentrato sulla tematica del rispetto dell’ambiente e sull’importanza dei valori dell’amore, dell’amicizia, del rispetto e della condivisione. È principalmente per un pubblico di lettori dai 4 ai 13 anni, ma può essere una piacevole lettura anche per gli adulti. Ovviamente, poi, quando si legge a bambini più piccoli, dai 4 ai 6 anni, si può leggere il racconto in più volte, perché la concentrazione tende a calare dopo qualche pagina.

Potete acquistare “La fata della neve” in formato cartaceo e digitale a questo link.

Come è nata l’idea della tua rivista “La Bibliotegatta”? Quali sono le rubriche e i contenuti che i lettori troveranno all’interno?

L’idea della rivista “La Bibliotegatta” è nata qualche tempo fa e, da allora, ho iniziato a progettarla per trovare il modo migliore per realizzarla. Volevo creare una rivista che parlasse di scrittura e lettura, che avesse dei contenuti interessanti per chi ha queste passioni.

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All’interno, infatti, il lettore può trovare articoli sulla scrittura emotiva, la biblioterapia, consigli di scrittura e lettura, interviste, citazioni, recensioni, esercizi. Alcune pagine sono dedicate anche alle mini librerie che mi diverto a creare, con materiali di riciclo e libri in miniatura. Il primo numero contiene anche delle pagine dedicate a Giacomo Leopardi, autore che mi è sempre piaciuto, fin dal liceo, per il suo profondo sentire, la sua intima malinconia.

Potete acquistare il primo numero della rivista “La Bibliotegatta” a questo link.

Quali sono i tuoi progetti futuri nel mondo della scrittura?

Oltre ad altri romanzi e racconti a cui sto lavorando, c’è il progetto di un libro di poesie, un genere che amo molto. Trovo la poesia molto versatile, un modo per esprimere se stessi, utile anche a chi non si è mai approcciato alla scrittura. Inoltre, mi piacerebbe tornare a proporre degli incontri di scrittura emotiva, che ho già organizzato on-line qualche anno fa.

Gli incontri rappresentano uno spazio ed un momento di riflessione su tematiche di crescita personale e percorsi di consapevolezza; non è necessario avere conoscenze di scrittura emotiva, perché sono finalizzati a stimolare riflessioni attraverso l’espressione scritta delle proprie emozioni. Ho ideato diversi progetti, da proporre come incontri settimanali, mensili o come ciclo di incontri con una tematica in comune.

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