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FLIP 2023: la mia esperienza alla III edizione del Festival della Letteratura indipendente di Pomigliano d’Arco

Si sono spenti i riflettori sul FLIP 2023, la terza edizione del Festival della Letteratura Indipendente che si svolge nel mio paese, Pomigliano d’Arco. Tre giorni (1-3 settembre) che sono stati una trottola di incontri, presentazioni, chiacchierate informali con autori ed editori e gradite sorprese, che al FLIP non mancano mai.

Ho avuto la possibilità di partecipare a buona parte degli incontri, di cui vi ho già raccontato qualcosa sui miei canali social (chi mi segue anche lì, avrà sicuramente già visto foto e video). Ora che il festival è finito, voglio raccontarvi un po’ meglio cosa c’è dietro la macchina organizzativa del FLIP, oltre agli incontri che mi hanno colpito di più.

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L’importanza della letteratura per bambini al FLIP 2023

Grazie alla lungimiranza di Maria Carmela Polisi, proprietaria della libreria per bambini “Mio nonno è Michelangelo” e fra gli organizzatori del festival, il FLIP è da sempre molto interessato alla letteratura per l’infanzia.

Durante i tre giorni del festival, gli eventi del mattino sono infatti tutti dedicati ai più piccoli e vedono la partecipazione di grandi firme della letteratura per l’infanzia. Si susseguono giochi, attività e laboratori, per dare dignità alla letteratura per bambini – troppo spesso bistrattata e ritenuta di serie B.

Non dimentichiamo, inoltre, dell’importanza della lettura per i più piccoli. Come ha spiegato il dottor Paolo Siani in uno degli incontri, far leggere i bambini (o leggere loro delle storie, nei primi mesi di vita) è fondamentale per il loro sviluppo neuronale e per prevenire patologie neurodegenerative nell’età adulta

A me piace molto partecipare a questi eventi, che danno la possibilità anche agli adulti di immergersi in un mondo fatato fatto di disegni bellissimi, colori, rime strampalate e parole inventate. Un mondo che, da grandi, ci dimentichiamo di aver visitato anche noi, quando eravamo più piccoli.

Lavorare con i bambini e per i bambini è sempre una incredibile scoperta, un percorso che non sappiamo mai dove ci porterà, mi ha detto il poeta francese Bernard Friot, che al FLIP 2023 ha presentato il suo libro di poesie “Promenade”. Friot vive a Bordeaux e organizza laboratori di poesia e scrittura creativa per i bambini che vivono in quartieri difficili della Francia, nelle periferie emarginate e multietniche. Lì la poesia salva i bambini, aiuta a tirar fuori la tristezza e le angosce dal loro animo.

Durante l’incontro Friot, che parla perfettamente italiano, si è cimentato nella lettura in francese di alcune sue poesie, per trasmettere musicalità e ritmo prima che significato. Non era importante che i piccoli spettatori comprendessero il significato delle sue parole, poiché la poesia evoca sensazioni ed emozioni al di là del senso concreto delle parole di cui è composta.

Parlando di ritmo e musicalità e delle sensazioni che questi suscitano nell’animo dei più piccoli, non posso non menzionare lo splendido intervento del poeta Bruno Tognolini, che ha portato al FLIP 2023 le sue “Rime Scolare”.

Tognolini, autore di infiniti libri per bambini e di programmi TV dedicati ai più piccoli (La Melevisione e L’Albero Azzurro, giusto per citarne un paio), con le sue poesie ha dato vita a un vero e proprio spettacolo interattivo che ha coinvolto tutto il pubblico.

Le “rime” contenute nel suo libro nascono dalle schede didattiche che vengono somministrate ai bambini alla scuola elementare – quelle relative ai verbi, ai nomi composti, agli articoli e così via. L’autore si prende gioco di questi contenitori asettici di lingua ed esercizi e ne crea opere d’arte, rivoluzionando le consegne, aggiungendo colore e stimolando davvero la fantasia e la creatività dei più piccoli.

Temi e voci del FLIP 2023

Oltre che per parlare di libri, il FLIP è stato anche quest’anno un’occasione per puntare i riflettori su questioni delicate ed estremamente attuali che affliggono la nostra società. Razzismo, diritti delle donne, discriminazioni razziali, rotte migratorie sono solo alcuni dei temi che sono stati toccati graie a un’attenta scelta di testi e autori ospitati nei tre giorni del festival.

Raccontare tutto quello che è successo, tutti gli incontri che ci sono stati, è impossibile. Mi limiterò a citare tre eventi fra quelli che maggiormente mi hanno colpito.

Le fondatrici della casa editrice pisana “Astarte” hanno portato la loro idea di ponte fra i popoli del Mediterraneo, così vicini eppure così distanti per i complessi intrecci storici, culturali e religiosi. La loro collana Azzurra, come il cielo e come le acque del Mediterraneo, raccoglie romanzi, saggi e raccolte poetiche bagnati dalle acque dello stesso mare, che troppe volte divide anziché unire.

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Sono stati celebrati poi i primi cento anni dalla nascita di uno degli scrittori più emblematici della nostra letteratura: Italo Calvino. La letterata Grazia Gotti ha fatto un’attenta riflessione sulle immagini, visibili e invisibili, dell’architettura calviniana, partendo dalla lettura de “Le città invisibili” e de “Il barone rampante”.

Infine, al FLIP ha avuto luogo un sorprendente incontro culturale nato per caso: quello con il FLIB, il Festival della Letteratura Italiana a Barcellona. Una sola lettera a differenziare due festival letterari tanto diversi eppure molto simili, accomunati dallo stesso desiderio di diffondere la cultura di qualità.

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Le intenzioni del FLIP 2023

A margine dei vari eventi ed incontri, ho avuto la possibilità di fare due chiacchiere con Fabio D’Angelo, organizzatore e fondatore del FLIP sin dalla sua prima edizione.

Quali sono gli obiettivi del FLIP?

Questo festival, in generale, si è sempre posto due obiettivi fondamentali. Il primo è quello di far interagire gli scrittori con la nostra città: per tre giorni all’anno ospitiamo scrittori ed editori italiani e stranieri e li lasciamo muovere all’interno di Pomigliano, facendoli interagire con la gente – con il barista, il fruttivendolo – o incontrare al pub la sera.

L’altro obiettivo è fare qualcosa sul territorio. Siamo sempre andati in giro, ospiti in altri festival e incontri letterari , poi un giorno ci siamo chiesti: “Cosa manca a noi per fare qualcosa di simile?”. In effetti, non ci manca proprio nulla: abbiamo tutte le carte in regola per organizzare un festival letterario proprio qui, a Pomigliano, nel nostro paese.

Quali sono gli ospiti del FLIP (autori, editori, librai, testi)? Come li scegliete e come immaginate il programma?

Attualmente noi invitiamo le persone che ci piacciono, cioè i libri che ci piacciono, quelli che abbiamo letto durante l’anno e di cui ci sarebbe piaciuto incontrare l’autore. Siamo ancora in questa dimensione “di passione”, e spero che non la perderemo mai.

Perché è così importante coinvolgere i bambini e i giovani nel FLIP?

Non invitare i più piccoli, non organizzare degli incontri per i bambini significherebbe essere incoerenti con il nostro pensiero. La letteratura è la letteratura, non ci sono limiti o barriere. Se noi diciamo che il pregiudizio e lo stereotipo devono essere abbattuti da un’educazione che deve partire da subito e poi non lo facciamo, stiamo smentendo noi stessi.

Come è cresciuto il FLIP in questi anni, dalla fondazione alla terza edizione di quest’anno?

Il FLIP è cresciuto tantissimo, anche in un modo che non ci aspettavamo. Siamo passati dall’organizzare un mini-festival letterario fuori a una birreria con un pubblico di 20-30 persone, nel 2020, a organizzare degli eventi all’interno di un parco pubblico, di spazi molto più ampi. Nel 2020 ci emozionavamo per aver riempito la capienza del pub che ci ospitava, oggi ci emozioniamo se riempiamo la villa comunale.

Quali sono i piani per i prossimi anni?

Il nostro obiettivo è innanzitutto crescere dal punto di vista organizzativo: se diventiamo più efficienti, diventiamo anche più “appetibili” per gli ospiti che invitiamo al nostro festival. Un altro obiettivo è di non perdere mai lo spirito che ci ha animato all’inizio, quello slancio iniziale che ti fa fare le cose senza badare al tempo che dedichi a quella cosa.

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